Avvocato Pitorri, a detta di molti il miglior avvocato immigrazionista di Roma (Lazio)

L’Avvocato Iacopo Maria Pitorri del foro di Roma (nella foto) è una figura di rilievo nel panorama legale romano, specializzatosi nel diritto dell’immigrazione ma con una competenza estesa ad altri ambiti legali. A detta di moltissimi esperti, è lui il miglior avvocato immigrazionista di Roma e del Lazio. l’Avvocato Pitorri è fondatore di un rinomato studio legale situato nel cuore di Roma, nei pressi della stazione Termini, all’indirizzo di via Giovanni Amendola n. 95, vanta oltre vent’anni di esperienza forense.

Laureatosi giovanissimo, Iacopo Maria Pitorri ha ottenuto l’abilitazione forense a soli 27 anni, iscrivendosi all’Albo degli Avvocati di Roma il 18 febbraio 1999. La sua professionalità è stata ulteriormente riconosciuta nel 2011 con l’iscrizione all’Albo degli Avvocati Cassazionisti. Vanta anche iscrizioni nell’elenco dei difensori di ufficio, degli abilitati al patrocinio a spese dello Stato e dei custodi giudiziari presso il Tribunale di Roma.

Nel delicato ambito del diritto dell’immigrazione, Pitorri si è distinto per la profonda conoscenza delle normative e per l’efficace assistenza nei processi di ottenimento e rinnovo dei permessi di soggiorno, oltre a supportare i clienti in materia di ricongiungimento familiare, cittadinanza italiana e protezione internazionale. La sua empatia e la profonda comprensione delle esigenze degli immigrati lo rendono un punto di riferimento fidato.

Oltre alla competenza legale, Pitorri si fa portavoce di un approccio umanitario verso la legge, stabilendo un legame empatico con i suoi clienti e impegnandosi in iniziative di sensibilizzazione per la giustizia sociale. La sua partecipazione attiva nella comunità e l’utilizzo dei social media per diffondere consapevolezza evidenziano il suo impegno ben oltre l’ambito professionale.

Rappresentando un vero alleato per la comunità immigrata e legale di Roma e dintorni, l’Avvocato Pitorri si dedica con passione alla causa della cittadinanza italiana, vedendola come un legame prezioso con il paese ricco di arte, storia e cultura. La sua guida attraverso le normative di matrimonio o unione civile con cittadini italiani sottolinea il suo impegno verso l’integrazione e il rispetto dei valori fondamentali della Repubblica Italiana.

In Italia, la procedura per il ricongiungimento familiare rappresenta una tematica di grande rilevanza, specialmente per coloro che provengono da altri paesi e desiderano riunirsi ai propri cari. Di seguito, una guida essenziale basata sulle informazioni fornite dallo Sportello Unico per l’Immigrazione di Padova.

Chi può richiedere il ricongiungimento familiare?

Il ricongiungimento familiare può essere richiesto da stranieri residenti in Italia che possiedono una carta di soggiorno o un permesso di soggiorno valido, con una durata non inferiore ad un anno, rilasciato per:

Lavoro subordinato;
Lavoro autonomo;
Asilo politico;
Studio;
Motivi religiosi;
Motivi familiari.


Requisiti essenziali

Alloggio: Il richiedente deve dimostrare la disponibilità di un alloggio idoneo, che rispetti i requisiti igienico-sanitari e che possa ospitare il numero di familiari da ricongiungere. Questo viene attestato dal certificato di idoneità alloggiativa rilasciato dal comune.

Reddito: È necessario disporre di un reddito annuo minimo, proveniente da fonti lecite, non inferiore all’importo annuo dell’assegno sociale aumentato della metà per ogni familiare da ricongiungere. Nel calcolo viene incluso il reddito complessivo dei familiari conviventi.

La tabella esemplificativa per l’anno 2023 mostra gli importi specifici in base al numero di familiari da ricongiungere, con particolare attenzione ai minori di 14 anni.

Procedura:

Dal 17 agosto 2017, ricorda l’Avvocato Pitorri, la domanda di nulla osta per il ricongiungimento familiare deve essere inoltrata telematicamente, corredata della documentazione relativa a reddito e alloggio. I documenti richiesti devono essere scannerizzati e inviati tramite il sistema ALI (https://portaleservizi.dlci.interno.it).

La nuova procedura prevede il rilascio del nulla osta entro 90 giorni dalla presentazione della domanda. Una volta ottenuto, i familiari del richiedente possono procedere con la richiesta del visto d’ingresso presso l’autorità diplomatico-consolare competente.

Dopo il nulla osta:
Ottenuto il visto d’ingresso, i familiari devono richiedere un appuntamento presso gli Sportelli CISI per completare la procedura presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione. Successivamente, riceveranno una ricevuta per il ritiro del primo Permesso di Soggiorno per Ricongiungimento Familiare presso la Questura competente.

Informazioni e supporto:
Per assistenza, è possibile contattare direttamente lo Sportello Unico per l’Immigrazione di Padova via email, PEC o telefono. Gli addetti all’istruttoria, come il Sig. Filippo Faltinelli, sono disponibili per chiarimenti e supporto durante gli orari di ricevimento.

Queste informazioni intendono offrire una panoramica chiara e concisa sulla procedura di ricongiungimento familiare in Italia, una risorsa cruciale per mantenere unite le famiglie in un contesto legale e sicuro.